Questa pubblicazione per vendetta, che a differenza di come si può pensare non coinvolge solo gli adolescenti, muove dalla malsana idea che il sesso possa avere una valenza non neutrale e che possa risultare motivo di vergogna per alcuni soggetti definibili probabilmente come più deboli infatti le immagini ed i video di solito hanno l’intento di mortificare il soggetto passivo sia esso uomo o donna; questo è proprio quello che nel 2016 ha spezzato la vita di Tiziana, trentunenne italiana morta suicida a seguito dell’incontrollata trasmissione di quello che era un video che le ha attirato sgradite attenzioni sia da passanti come anche da altri soggetti.
L’unico meccanismo d’intervento rapido, a mio parere fallace, che oggi viene a delinearsi è stato approntato da Facebook per limitare la proliferazione di un video sulla rete e basa su un sistema di segnalazioni ed un accertamento da parte dello staff del social stesso; la rimozione completa dalla rete però risulta essere praticamente impossibile poiché ormai tutti sappiamo che internet è l’unico luogo dove “una traccia resta sempre”.
Dal punto di vista legislativo, invece, il fenomeno è stato riconosciuto come reato a sé stante in pochissimi paesi ed a malincuore l’Italia non è tra questi; nel bel paese, infatti, il reato è fatto ricadere sotto l’ombrello di quelle che sono diffamazione e violazione della privacy.
Da settembre 2016, però, si sta vagliando una proposta di legge che punisce “chiunque pubblica nella rete internet, senza l'espresso consenso delle persone interessate, immagini o video privati, comunque acquisiti o detenuti, realizzati in circostanze intime e contenenti immagini sessualmente esplicite, con conseguente diffusione di dati sensibili, con l'intento di causare un danno morale alla persona interessata” andando a punire con la reclusione da uno a tre anni il reo e prevedendo un’aggravante in caso il fatto sia commesso dal coniuge, da persona divorziata, separata o che abbia intessuto una relazione affettiva con la vittima.
Fonti
- Camera dei Deputati 4055, Proposta di legge Sandra Savino “Introduzione dell'articolo 612-ter del codice penale, concernente il reato di diffusione di immagini e video sessualmente espliciti”
- Newsroom di Facebook - https://newsroom.fb.com/news/2017/04/using-technology-to-protect-intimate-images-and-help-build-a-safe-community/
- Il Post - Storia di Tiziana Cantone