Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 23 dicembre 2017 (resa nel procedimento n. 39913/2015) ha sancito che non solo il giudice può ordinare la rimozione delle immagini dei figli ai genitori che ne abbiano fatto un uso distorto ma può anche condannare i genitori stessi al pagamento di una somma a favore dei figli minorenni.
Il Revenge Porn, ossia il postare immagini o video di momenti intimi a seguito di uno screzio o di una separazione in modo da punire un soggetto della coppia, è un fenomeno in pericolosa crescita e a nulla o a poco sono serviti gli strumenti adottati sino ad oggi, infatti i casi di suicidio a seguito di una reputazione distrutta saltano agli occhi sulle copertine delle testate giornalistiche di tutto il paese come anche di tutto il mondo; la rete infatti pullula di siti come anche di gruppi su Facebook dove vengono scambiate senza alcun consenso immagini di questo tipo.
La diffamazione su FB: la raccolta di prove e l'opinione del consiglio nazionale del notariato
Un noto problema che incontra chi deve denunciare alle autorità competenti il reato di diffamazione a mezzo Facebook è quello della raccolta delle prove. La normativa italiana non riconosce valore di prova “legale” al c.d. screenshot, a un file immagine, a un pdf o a una stampa su carta di una pagina internet.