Ci sono, infatti, numerosissimi siti pornografici che contengono una simile categoria e che si fregiano del fatto che "le ragazze non se ne siano nemmeno accorte".
Nel luglio 2016 una bufera mediatica aveva coinvolto l'Inghilterra che gridava la domanda "Why Is Taking 'Up-Skirt' Pictures Not A Sexual Offence Yet?" (Perchè fare fotografie "su per la gonna" non è ancora considerato abuso sessuale?) e forse per quasto diversi paesi hanno iniziato a cercare di dare un giro di vite alla questione.
A mio parere, senza entrare nel merito di che paesi si muovano in un modo e di chi, al contrario, preferisca altri trattamenti, ci troviamo davanti all'ennesima pratica che corrisponde alla mentalità del "tutto ciò che cammina mi appartiene quindi non ho bisogno nè di un permesso nè di un rapporto con quella persona per riprendere immagini private e postarle dove io meglio creda o ritenga giusto, infondo non si vede la faccia". Il problema di fondo è questo infatti. Alcuni paesi non considerano questa pratica così grave per via della difficile identificazione del soggetto e quindi della difficile apposizione dell stigma sociale che vediamo, ad esempio, nei casi di Revenge Porn (Il Revenge Porn - Cos’è? Come si pensa di fermarlo?) ma sinceramente, viso o non viso, si tratta di una violenza.
Non si tratta di una moda "nuova" il voyerismo, da sempre, rientra nelle più comuni fantasie erotiche, ma questo, come ogni pratica o fantasia sessuale, dovrebbe rimanere qualcosa di privato, qualcosa da tenere per sè e condividere con chi ha la medesima passione, non con chi, al contrario non vuole vedere il proprio intimo su uno schermo o trovarsi con un obiettivo che cerca di cogliere immagini a vario titolo.
Non si tratta nemmeno di una pratica poco conosciuta, ricordo diversi anni fa lo scandalo che aveva coinvolto prima Britney Spears e poi Emma Watson (appena maggiorenne) le quali si ritrovavano a dover evitare i paparazzi che si buttavano a terra per fotografare sotto le loro gonne.
Nonostante una giurisprudenza diversificata ed emessa in stati diversi, in momenti diversi, da giudici diversi con principi e credo politici diversi questa è una pratica che non merita di essere tutelata poichè come ogni attività legata all'intimo di un soggetto necessita della volontà di quel soggetto a prestarcisi senza avere poi una diversa cognizione di cosa possa succedere della propria immagine.
Ci si potrebbe svegliare un giorno e trovare una propria fotografia su tumblr ad esempio con una didascalia che ci apostrofa in un modo che non ci appartiene e, per quanto possa apaprire a volte lusinghiero agli occhi di chi l'ha scritta, questo non è... si tratta solo del tentativo di distruggere l'immagine altrui prendendone possesso esattamente come in una "normale" violenzanza.
I principi fondamentali che risultano esser, quindi toccati sono molteplici, primo tra tutti la libertà personale, la libertà di autodeterminazione, i diritti sulla propria imamgine, e ancora, la pari dignità e l'ugualglianza.
Si tratta di un'attività ben lontana dall'essere lecita ma che, per sua "novità" rientra ancora in una zona grigia di diritto che necessita di una definizione univoca, specialmente se rapportata ad un ordinamento di Civil Law.
Fonti
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