Arrivederci Human Europe Capital!
Era il 24 luglio 2017, data del mio ingresso ufficiale in Human Europe Capital.
“Homo novus” della scrittura su web, fondatore di un blog seguito da qualche decina di persone e autore di alcuni scritti generici di economia molto pretenziosi.
Il Politico
Ci sarà pure un po' di amore,
Perso nei meandri di una qualche incomprensione.
Ci sarà forse una qualche logica,
Spoglia da qualsiasi povera retorica.
L’idea di intervistare Ivan è nata come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Lo conoscevo da diversi anni, più precisamente dal giorno in cui venne ad istruire noi studenti di un liceo scientifico in provincia di Bologna riguardo al concetto intrinseco di moneta. La semplicità descrittiva di Ivan è il suo punto di forza indiscusso e la maestria con la quale trattò un tema macroeconomico sconfinato, quale appunto la moneta, utilizzando dei semplici pezzetti di carta bianchi fu per me illuminante.
Seconda parte: La crisi tricolore per punti salienti
Per parlare della crisi italiana del post 2008, non possiamo non citare una data fondamentale. L’11 dicembre del 2001 viene ufficialmente ammessa nella WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, la Cina. Cosa c’entra la Cina con l’Europa e l’Italia in particolare?
C’entra parecchio, in realtà…
Avevo 12 anni quando la Crisi Economica degli Stati Uniti colpì duramente il sistema paese del colosso mondiale. Ne avevo 15 quando toccò all’Italia dover resistere ad un forte attacco speculativo. Il risultato di quest’atto barbaro e meschino della finanza fu l’Austerity. Un gigantesco bagno di sangue nel quale furono coinvolte milioni di persone, alcune di loro si tolsero la vita a seguito dell’ondata di licenziamenti e fallimenti che travolse il nostro paese negli anni successivi.
La questione migranti: se la politica europea si dimostra incapace di dare risposte adeguate alla crisi
La questione più dibattuta e strumentalizzata al giorno d’oggi è la seguente: la migrazione dei popoli africani e medio-orientali è un processo gestibile e desiderabile, oppure no?
Primo punto: la feroce migrazione di questi popoli NON può essere considerata “desiderabile”, né dal punto di vista dei popoli ospitanti né a maggior ragione da quello dei popoli migranti.
Terzo appuntamento con la rubrica de "I Grandi Economisti". Quest'oggi vi parliamo di Jean-Baptiste Say, un autore molto meno conosciuto dei precedenti ma non per questo meno importante...
Jean-Baptiste Say e la "legge degli sbocchi"