La vita dell'autore
Thomas Robert Malthus non va assolutamente sottovalutato. Lo hanno fatto molti suoi contemporanei e numerosi studiosi successivi alla sua epoca, eppure questo economista merita l’appellativo di “Grande” della scienza economica grazie ad una brillante intuizione. Infatti sarà il primo a fare della demografia una scienza.
Figlio di Daniel Malthus, il quale a sua volta fu grande amico di Rousseau e del famigerato filosofo David Hume, Thomas si distinguerà da subito per una notevole facilità nell’elaborare concetti economici di stampo prettamente macroeconomico quali il tasso di crescita della popolazione e della produzione agricola. Nato a Guilford (nella contea di Surrey, dell'Inghilterra sud-orientale) nel 1766, fu il settimo di una vera e propria nidiata. Non è difficile comprendere i motivi che lo spinsero a teorizzare una eccessiva crescita demografica dell’umanità, con sei fratelli sotto un unico tetto chiunque svilupperebbe una certa asprezza verso il genere umano!
Comunque sia, questo “Big” dell’economia si spinse fino a fondare una teoria universalmente conosciuta (e altrettanto universalmente ridicolizzata dagli amici dello stesso economista) che porta il suo nome: il Malthusianesimo.
Saggio sul principio della popolazione
Scritto e pubblicato nel 1798, questo testo ha come obiettivo principale quello di porre in evidenza l’eccessivo sviluppo demografico che il genere umano stava producendo negli anni in cui il giovane Malthus scrive la sua opera. Da appassionato di matematica, Thomas vuole dare una spiegazione aritmetica alla sua teoria. Egli afferma che esiste una differenza fondamentale fra tasso di crescita della produzione agricola e tasso di crescita della popolazione. Il motivo è presto detto: essendo la terra un mezzo di produzione a rendimenti decrescenti (più ne utilizzi, più si deteriora e all’utilizzo successivo potrai produrre meno) ed essendo il tasso di natalità superiore al tasso di mortalità per quanto riguarda il genere umano, questo significa che la terra è destinata a deperire e lasciare l’uomo senza nutrimento. Vediamo di fare un po’ di chiarezza…
Per Malthus, il tasso di crescita dei mezzi di produzione aumenta aritmeticamente secondo una progressione lineare (1,2,3,4…). Viceversa, il tasso di crescita della popolazione è descritto da una progressione geometrica (1,2,4,8,16...) e dunque di molto superiore alle potenzialità della produzione agricola. In particolare, l’economista inglese ha profettizzato una crescita costante della popolazione tale per cui ogni 25 anni il genere umano sarebbe raddoppiato. Secondo questi calcoli oggi avremmo raggiunto un totale di 250 MILIARDI di individui, neanche i topi riuscirebbero a tenere un ritmo così elevato…
I rimedi contro l’esplosione demografica
Secondo il nostro illustre economista, i rimedi (o “freni” come li definisce Malthus stesso) per evitare la catastrofe sarebbero di due tipologie. “Freni negativi” e “Freni positivi”.
- Freni “negativi”: fanno parte di questa categoria tutti quei rimedi che limitano il numero delle nascite. Parliamo quindi di contraccezione e astinenza in ogni forma possibile ed immaginabile (immaginate che spot sarebbe stato per la Durex…);
- Freni “positivi”: a questa tipologia cruenta e disumana fanno invece parte i rimedi che porterebbero alla morte dei nuovi nati. Il riferimento è a carestie ed epidemie, le principali cause di morte di quell’epoca (caro Dan Brown, abbiamo capito a chi ti sei ispirato...).
Intendiamoci, l’accezione positivo-negativo fornita da Malthus nulla ha a che vedere con la sua opinione riguardo alla bontà del rimedio. Malthus non volle affermare che la morte dei piccoli fosse migliore del limitarne le nascite. Certo è che sotto un semplice aspetto aritmetico questi rimedi alquanto drastici avrebbero portato ad una diminuzione degli individui e quindi sarebbero risultati più efficienti.
Non solo detrattori...
Molti economisti hanno criticato Malthus sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico della sua teoria che per quanto concerne il profilo umano. Il solo fatto che l’economista invocasse queste tipologie di rimedi facendoli gravare interamente sulla classe povera indispettì l’80% della popolazione (no, non sono dati Istat questa volta!). Tuttavia l’analisi della tendenza del tasso di crescita demografica rimane un pezzo di analisi empirica di indiscutibile valore. Una serie di illustri scienziati ed economisti si rifecero a Malthus per l’elaborazione delle loro teorie. Tra i tanti John Maynard Keynes, David Ricardo (con la sua caduta tendenziale del saggio di profitto, successivamente rielaborata da Marx) fino ad arrivare a Charles Darwin e Alfred Russel Wallace e alla loro “teoria dell’evoluzione” (ricordate la selezione naturale?!). Male ma non malissimo insomma...
La “toppa” dell’economista
Dove fallì Malthus? Volendo essere onesti, un po’ ovunque.
Prima di tutto, non seppe prevedere la tendenza demografica del dopo rivoluzione industriale. Un maggior benessere generato da una maggior produzione di beni e servizi portò gli individui a riprodursi in misura decisamente minore. Ancora oggi nel mondo, nazioni più sviluppate con un alto benessere sociale e spese di welfare consistenti sono soggette ad invecchiamento e possiedono un basso tasso di natalità. Molto diversa è la situazione dei paesi meno sviluppati ‘ove famiglie in difficoltà economica e in stato di assoluta povertà sono costrette ad accrescere il proprio numero famigliare per poter avere più braccia disposte a lavorare (è una visione grottesca del mondo, tuttavia non meno veritiera). Inoltre, Malthus non previde (e, onestamente, non possiamo fargliene una colpa) la crescita esponenziale della produzione agricola e la nascita della cosiddetta “agricoltura intensiva”.
I posteri non hanno aiutato Thomas Malthus, smentendo l’economista sotto vari aspetti. Tuttavia l’importanza di questo pensatore illustre è riconosciuta universalmente, non soltanto perchè esprime una paura generale e condivisa da molti ma anche e soprattutto per l’influenza che seppe esercitare sui pensatori successivi.
In conclusione, se anche voi pensate che il genere umano sia troppo presente sulla faccia della terra e che questo porterà all’avvicinarsi inesorabile del giorno del giudizio, siete senza dubbio dei Malthusiani (oltre che grandi fan del film "Inferno" di Ron Howard)!
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