Pioggia e freddo sulla fonte,
fiori e piante fan contorni.
Oscuro presagio all'orizzonte,
incertezza e sonnolenza nei dintorni.
Gocciola assetata la mia fonte,
alberi e rugiada i suoi contorni.
Il sonno è funesto,
la ragione è un ricordo.
Il futuro è buio pesto,
il mio animo è ormai sordo.
Giunge un presagio funesto,
rabbuiato il mio più bel ricordo.
Radici e foglie secche io pesto,
si traducono in un tonfo sordo.
La fine è lontana,
l'inizio da venire.
Ma la mia mente non è sana,
forse sto per scomparire.
L'estate è ormai lontana,
l'inverno è da venire.
Ma la mia mente non è sana,
forse sto per scomparire."
In effetti, ogni poesia ha la propria storia e il proprio periodo e luogo nel quale prendere forma. Tuttavia, le poesie meglio riuscite sono proprio quelle che oltrepassano i muri del tempo e dello spazio e trovano terreno fertile anche ai posteri.
Questa semplice poesia, come tutte le altre in fin dei conti, non fa eccezione al ragionamento sopra espresso: ha dunque un luogo ed un momento storico ai quali fare implicito riferimento.
Svelare le ragioni e i sentimenti dell'autore avrebbe tuttavia poco senso, lasciamo dunque che ognuno possa trovare la sua interpretazione delle rime e dei versi contenuti in essa.
Questa è la grande funzione della poesia, vale a dire quella di essere un'immensa fonte di ispirazione per ogni genere di individuo ed essere interpretabile a seconda dei punti di vista.
Con riverenza,
porgo cordiali saluti.
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