Vediamo cosa recita la norma: "È vietato l'abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi. Al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell'ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, è vietato l'abbandono di tali rifiuti sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi". Anche per quanto riguarda i rifiuti di modeste dimensioni (ad esempio fazzoletti, scontrini, bottiglie di plastica), si rammenta che la legge ha inasprito le sanzioni che vanno da un minimo di 30 euro ad un massimo di 150.
Ricordiamo che l'anno scorso partì una campagna, indetta dal Ministero dell'Ambiente, dal nome "Ma il mare non vale una cicca?" avente lo scopo di sensibilizzare gli italiani a riguardo, informando in particolare sui tempi lunghi per lo smaltimento dei rifiuti, in particolare delle sigarette.
Secondo studi svolti dai ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in spiaggia, sotto l'ombrellone, per via dell'effetto di venti e correnti, il fumo diventa elemento inquinante tanto quanto quello che si registra in una zona ad alta densità di traffico.
Anche il Codacons, associazione dei consumatori, è intervenuto a riguardo ed ha rilevato che "sottovento ai fumatori, alla distanza di circa 10 metri, con una velocità media del vento di 2,7 m/sec, si generano picchi molto elevati di inquinamento (250 ng/mc), che si verificano contemporaneamente alla percezione olfattiva. Tanto è stato fatto negli ultimi anni per mettere pienamente a conoscenza dei fumatori i rischi ai quali vanno incontro con il fumo di sigaretta ma troppo poco invece è stato fatto per quanto riguarda i danni prodotti dal fumo passivo".
Quindi, buttare in spiaggia una sigaretta comporta il pagamento di una sanzione amministrativa il cui importo oscilla tra un minimo di euro 60 ad un massimo di 300 euro.
L'iniziativa meglio definita come "Smoking Free" è da anni promossa da diverse amministrazioni comunali virtuose ad alta densità turistico – balneare.Ricordiamo, tra i Comuni più all'avanguardia, Bibione, Cannes e Nizza. Proprio a Bibione, già nel 2014, naque il progetto "Respiriamo il mare". In numerose località, i volontari sono scesi in campo per difendere le spiagge e per tentare di ripulirle dai rifiuti. Iniziativa lodevole, con l'intento di sensibilizzare tutti, fumatori e non. Tra le varie iniziative, si ricorda la distrubuzione di oltre 600 posaceneri da esterno, i famosi "cenerini", affinchè i fumatori non spengano e gettino i mozziconi direttamente nella sabbia. Il tutto nel tentativo di promuovere la riduzione dell'uso (ed abuso) di risorse naturali e lo sviluppo di misure di c.d. green economy.