Chiariamo subito un punto: questo articolo non vi darà LA definizione, anzi non vi darà alcuna definizione…vuole solo darvi uno spunto per iniziare a comprendere cosa ultimamente sta scuotendo il mondo delle aziende. Non sarebbe infatti possibile racchiudere in poche righe qualcosa che viene definita “rivoluzione”, un paradigma che si ripropone di cambiare radicalmente le nostre abitudini lavorative e personali.
Partiamo da un aspetto fondamentale. Al contrario delle altre rivoluzioni industriali che abbiamo studiato nei libri di storia, non vi è un fattore tangibile alla base di tutti. Non possiamo identificare un fattore scatenante, una tecnologia specifica e definita che sia alla base di tutto. Quando parliamo di industria 4.0 ci riferiamo ad un paradigma, come molti amano definirlo. Questo è forse l’aspetto più difficile da trasmettere a chi si approccia per la prima volta alla comprensione di questa recente rivoluzione industriale.
Ma allora, cos’è la Quarta Rivoluzione Industriale?
Industria 4.0 (o quarta rivoluzione industriale) è il termine con cui ci si riferisce alle enormi potenzialità derivanti dallo sfruttamento congiunto di tutte le tecnologie a nostra disposizione oggi. Sono tecnologie altamente innovative, ma allo stesso tempo accessibili da tutti per disponibilità ed economicità, che opportunamente interconnesse contribuiscono a migliorare l’efficienza della produzione esistente o a creare, ex-novo, opportunità nei più disparati ambiti.
Non è possibile circoscrivere la quarta rivoluzione industriale in ambiti precisi e rigorosamente definiti, proprio perché il non porre confini alle interconnessioni e alle contaminazioni nei più disparati settori è alla base del concetto di Industria 4.0.
Un esempio?
L’utilizzo di sensori, anche semplici ed economici, nelle macchine produttive permette di ottenere un vasto numero di informazioni che possono essere facilmente trasmesse utilizzando la tecnologia wireless e successivamente salvate utilizzando il cloud storage. In questo modo operatori anche distanti hanno la possibilità di accedere a tutte le informazioni e monitorare, in tempo reale o differito, le prestazioni della macchina o il quantitativo (o la qualità o decine e decine di altre possibili informazioni) di prodotti ultimati. Inoltre è possibile, ad esempio, utilizzare queste informazioni (salvati in cloud, e quindi accessibili da qualsiasi parte del mondo tramite un semplice collegamento ad Internet) per successive analisi dati specifiche o in combinazione con altri database provenienti da tutta la filiera produttiva.
Questo semplice esempio ci illustra come un aspetto ordinario di una qualunque fabbrica (la produzione tramite macchinari anche non all’avanguardia) può essere facilmente trasformato per migliorare significativamente i risultati aziendali. Un monitoraggio in tempo reale, ad esempio, consente un pronto intervento in caso di anomalie. L’analisi dati consente lo studio di particolari aspetti produttivi permette invece l’efficientamento di alcuni passaggi critici, come ad esempio i cosiddetti “colli di bottiglia”. Rendendo il nostro esempio più complesso ed interconnesso avremmo la possibilità di ottenere ulteriori miglioramenti e potremmo finanche crearci nuovi ambiti e nicchie di mercato…Per il momento però lasciamo che questo iniziale approccio ci porti a maturare una prima idea di “quarta rivoluzione industriale” che ci sarà utile successivamente per interagire con dimestichezza anche con gli aspetti più complessi ed intrigati legati ad industria 4.0.
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