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libreria ingegneria

25 Ago 2016

L'Italia è un paese che (non) trema

Scritto da

Purtroppo è accaduto ancora, c'era da aspettarselo ma era impossibile prevederlo, l'Italia ha tremato ancora e in maniera molto forte.

Nel cuore della notte di mercoledì 24 agosto nel centro del nostro Paese c'è stato un terremoto di magnitudo elevata che ha causato parecchi danni e vittime. C'era da aspettarselo perché ormai è saputo e risaputo, visto e rivisto, il nostro Bel Paese è continuamente tartassato da questa piaga trovandosi proprio a ridosso della zona di incontro tra la zolla africana e quella europea, queste si scontrano in continuazione e non tendono a fermarsi, anzi proseguono rendendo il nostro territorio assai travagliato.

Come mai non siamo o non vogliamo essere abituati? In realtà non addosserei la colpa al popolo italiano e basta, il nostro territorio è un posto ricco, ricchissimo di storia e architettura storica, molti dei nostri centri storici sono stati costruiti, ristrutturati, demoliti e ricostruiti minimo due secoli fa, quando le preoccupazione e le precauzioni non erano di certo rivolte al terremoto. Chi abita nei centri storici vive in abitazioni antiche, costruite con tecnologie valide ma comunque vecchie e prive di qualsiasi prevenzione antisismica, quindi che fare? Aspettare con le braccia conserte e le valigie pronte a scappare? Cambiare casa e trasferirsi in luoghi più sicuri e moderni? No di certo, l'abbandono non è la via maestra. I geologi, i ricercatori e in generale tutti gli studiosi della geo-morfologia del nostro territorio hanno da tempo stilato una interessante mappa delle zone sicuramente più a rischio, quindi sappiamo molto bene dove aspettarci il peggio. Ecco che quindi una sensibilizzazione al tema più forte, soprattutto nei confronti dei residenti di quelle zone, può essere un buon inizio per cercare di arginare il problema. Esistono poi, grazie alla moderna ingegneria civile, diversi modi (purtroppo molto costosi) per riuscire a mettere il più possibile "a norma" le nostre case più vetuste, dando almeno la possibilità di poter fuggire in caso di sisma forte, perché lui purtroppo non aspetta, agisce, spesso anche in ore notturne quando tutti dormono e senza preavviso.

L'epicentro questa volta è stato nel comune di Accumoli, un piccolo paese con meno di 700 abitanti, nell'Appennino del centro Italia. Studiandolo meglio si viene a sapere che è uno dei tre comuni italiani che ha la caratteristica di confinare con tre regioni: Abruzzo, Lazio e Umbria. Tre regioni in un colpo solo. E' il comune che ha dato i natali a Maddalena Ventura "la donna barbuta", diventata famosa perché ritratta nel XVII secolo che allattava uno dei suoi figli ma con un aspetto del tutto simile a un uomo, dipinto pubblicizzato su diversi canali mediatici dal critico d'arte Vittorio Sgarbi in occasione della legge sulle unioni civili. L'Italia è questo, la storia scorre nelle vene di qualsiasi cosa che appartiene al nostro territorio, tutto ha una storia più o meno antica che ci condiziona e che ci insegna. Si ritorna al precedente tema di centri storici belli, antichi ma non preparati al sisma.

Amatrice, è il nome di un altro dei comuni fortemente colpiti dal sisma. Come si dice in gergo "un nome un programma"! Proprio così l'assonanza col famoso sugo romano Amatriciana è assolutamente appropriato visto che sono stati proprio alcuni degli abitanti di questo comune, emigrati a Roma, ad aprire locali di ristorazione dopo la metà del XIX secolo e proporre il sugo "inventato" proprio nella loro terra. Oltre al sugo, il borgo è stato iscritto al club dei borghi più belli d'Italia e a oggi purtroppo martoriato dal terremoto.

Con queste brevi informazioni non ho voluto divagare o minimizzare il tema dell'articolo, purtroppo l'argomento tocca tutti i cittadini italiani, anche quelli come me, lontani dalle zone più sfortunate in questo caso. Ritengo però che con la storia e la cultura si possa sensibilizzare ulteriormente il cittadino, conoscendo un territorio, impari ad amarlo e apprezzarlo di più. A difenderlo e a valorizzarlo ulteriormente nei momenti di crisi.

Ricordiamoci del nostro paese, culla di cultura e di storia, sempre all'avanguardia e ricco di intelligenza, proteggiamolo e diffondiamo a tutti la nostra forza e la nostra unione, soprattutto nei momenti più difficili. L'Italia è un paese che in realtà non trema, si può scoraggiare, può subire soprusi o calamità, ma la nostra storia è forte e insegna a rialzarci e a rimboccarci le maniche anche quando la speranza e le forze sembrano non esserci.

Lorenzo Sarti

Sono nato a Bologna ma ho vissuto sempre in Romagna. Mi sono laurato alla Facoltà di architettura “Aldo Rossi” di Cesena nel 2010, dopo un’esperienza lavorativa in un grande studio milanese sono tornato nella mia regione e ho iniziato ad esercitare la libera professione. Da gennaio 2018 mi occupo come consulente del marketing, della comunicazione e i dei progetti per un'importante azienda di ceramica faentina. Contemporaneamente seguo la comunicazione e il marketing dello storico mobilifico della mia famiglia a Savignano sul Rubicone. Le mie passioni, oltre all'architettura, sono la musica, i viaggi e la storia, in particolar modo quella tardo romana e medioevale.

Potete trovare altre informazioni su di me consultando il sito www.lorenzosarti.it

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