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libreria ingegneria

19 Gen 2018

È ancora possibile la letteratura classica?

Scritto da

Il Bene contro il Male, il Lato Oscuro contro la Luce, gli studi classici contro quelli scientifici: ecco una delle più grandi diatribe che anima il XXI secolo, tra chi cerca di difendere lingue dette "morte" e chi vorrebbe dar loro il definitivo colpo di grazia, relegandole nell'angolo oscuro dei più dolorosi ricordi liceali.

Certo, come in ogni materia, studiare latino e greco non dà subito soddisfazioni: solo dopo aver superato gli aspri scogli di due grammatiche completamente diverse tra loro si può giungere ai grandi risultati. Perché solo per mezzo di questo percorso si possono sviluppare il pensiero sia logico sia intellettuale, e non si tratta di parole vuote: tradurre una versione presuppone lo stesso comportamento che si assume di fronte ad un'espressione matematica, in una bisogna sciogliere le proposizioni, nell'altra le parentesi, servendosi delle regole che si sono imparate. Quelle stesse versioni sono poi un esempio di pedagogia avanguardistica: esse, infatti, ci trasmettono concetti e lezioni che hanno oggi lo stesso valore di 2000 e più anni fa, perché, pur essendo leggermente cambiate le variabili, i problemi sono rimasti sempre gli stessi, dalla riforma della scuola, alla crisi della classe politica, al senso di perdita di valori. Non c'è nulla che non sia stato già affrontato ed esaminato, ma su tesi passate si possono sviluppare soluzioni nuove.

La separazione netta tra ambito letterario e scientifico è un problema nato solo recentemente: un tempo gli studiosi erano eclettici, esperti dei più diversi saperi. Dante poteva usare il fenomeno della riflessione come metafora nella Commedia, mentre Galileo Galilei è stato anche autore de "Il Saggiatore" e del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo". Una delle più grandi scoperte della medicina moderna si deve poi alla lettura delle "Metamorfosi" di Ovidio: prendendo ispirazione da un rito magico compiuto da Medea per far ringiovanire il padre di Giasone, si sono sviluppati gli studi e le pratiche delle trasfusioni, e questo è solo uno di tanti esempi che si potrebbero portare. Di conseguenza, piuttosto che continuare a contrapporre le scienze esatte e quelle storiche, si dovrebbe ritornare all'antico approccio, in modo tale da fornire una formazione più completa.

vocabolariogrecoitaliano

Una delle grandi colpe imputate all'insegnamento delle lettere classiche e moderne, oltre a quella di essere eccessivamente elitario, è il fare sterili "autopsie dei testi", uccidendo quelle parole che sono rimaste vive per secoli. È il momento di abbandonare l'infantile idea che automaticamente attraverso la semplice lettura di un testo ne possiamo trarre il nostro significato, valido quanto quello degli altri: non tutte le interpretazioni sono giuste e l'unico modo per evitare di incorrere in errori è quello di conoscere a fondo la struttura del testo, le figure di suono e di significato, la vita dell'autore (che di solito si saltava perché tanto l'insegnante all'interrogazione non la chiedeva). Senza conoscere i poliptoti e gli omoteleuti non si colgono i legami tra i concetti, senza sapere cosa sia un flashback l'Odissea ci pare completamente disordinata.

 

Tuttavia, mentre in Italia si sta perdendo l'interesse verso le due lingue che hanno dato origine alla nostra civiltà, all'estero si assiste ad un revival degli studi classici: Nicola Gardini, insegnante ed autore del libro "Viva il latino", racconta in un articolo la sua esperienza in Inghilterra, dove non solo il patrimonio artistico di età romana viene particolarmente valorizzato e vi è una crescente passione per l'apprendimento della lingua, ma si realizza ciò che nel nostro Paese viene dipinto come un'utopia, ovvero laureati in materie letterarie che trovano impiego anche nella City. Più vicino a noi, lo stesso Stato del Vaticano ha lanciato l'allarme per il progressivo allontanamento da questi studi.

Cerchiamo, infine, di trarre qualche conclusione: utilizzando una felice metafora di Massimo Gramellini, lo studio del latino e del greco è come fare esercizio sulla cyclette, come di questo non si può dire che sia inutile perché al termine non ci si è spostati di un millimetro, così non è inutile l'altro solo perché non dà risultati immediati. Apprendere queste lingue e culture significa "conoscere il codice genetico dell'Occidente", altrimenti, come provocatoriamente afferma Oliviero Gori, tanto varrebbe studiare il manuale della lavatrice: si spenderebbero meno soldi in libri e non si rovinerebbero più i vestiti. 

Fonti:

Il Fatto Quotidiano

La Stampa

Bergamo News

Il Libraio

 

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Lisa Pitrelli

Nata nel 1996, laureanda in lettere classiche presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna. 

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