Omolesbobitransfobia: la legge
Lo scopo in poche parole è di rendere l’omotransfobia un reato vero e proprio collegando la condotta (discriminatoria, di minaccia, violenza fisica o verbale, diffamazione etc.) al motivo per la quale la stessa viene messa in atto andando ad aggiungere questi comportamenti ai crimini, cosiddetti, d’odio.
I crimini d’odio, infatti, oltre ad avere una componente psicologica di solito particolarmente viscerale e ad estrinsecarsi in modo estremamente violento, risultano anche ripetibili, in astratto, all’infinito sia soggettivamente (cambiando la vittima) che oggettivamente (ripetendo la condotta) esponendo non solo il soggetto che il quel momento ne è colpito ma l’intero gruppo a cui appartiene alla possibilità di subire tali situazioni: nei crimini d’odio, infatti, non abbiamo una condotta fatta contro un soggetto per un suo comportamento ma per la sua semplice appartenenza ad un gruppo.
L’estate è tornata e ancora una volta ed il sole ha finito per avere l’ennesimo particolarissimo influsso sulle persone che già il buon Camus descriveva ne “L’ étranger”.
Si sono liberati infatti diversi istinti sopiti e di cui sul piano nazionale non si sentiva da un po’, almeno a mio parere, con tale risonanza e ancora di più, forse, con quella che appare come una sfida a determinate conquiste: una decisamente risalente ed una abbastanza recente o che a quanto pare non si può leggere come conquista, ancora.
Quanto è lontana l’Omofobia da noi?
Spesso ci troviamo a pensare di essere in una società civile, certo, ci sono cartacce e mozziconi di sigaretta a terra ma tutto sommato, convinzioni politiche o religiose a parte, ogni soggetto si sveglia sentendosi nella potenzialità di ogni suo diritto e cresce nella potenzialità degli stessi.